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Ancora una volta Collegamenti Wobbly (1997)

(Collegamenti Wobbly n. 4-5 nuova serie 1997-1998)

Ancora una volta Collegamenti Wobbly!

Collegamenti Wobbly ha avuto negli ultimi due anni una vita piuttosto travagliata. Dopo il n. 1 della nuova serie  del primo semestre 1995,  il numero doppio (2-3) del 1996 e poi più nulla.

Oggi Collegamenti Wobbly ricompare con la promessa di continuare. E’ necessaria sicuramente qualche spiegazione, non fosse altro che per riguadagnare quel patrimonio di fiducia e di consensi che la rivista in tanti anni si è faticosamente guadagnato.

Il vecchio collettivo redazionale ha subito negli anni profonde trasformazioni, lo stesso nucleo che ha curato gli ultimi due numeri ha dovuto affrontare diversi problemi: alcuni compagni hanno ridimensionato il loro impegno per vari motivi di carattere personale, altri per sopravvenuti impegni di carattere politico e sindacale. La tentazione, dobbiamo confessarlo, è stata quella di chiudere l’esperienza di Collegamenti Wobbly, magari con l’uscita di alcuni numeri monografici (che come si sa spesso sono il preludio della cessazione delle pubblicazioni) dedicati alla ripubblicazione di materiale già comparso sulla rivista in anni passati, per finire, come si dice, in gloria.

Tuttavia, riflettendo meglio, ci è parso che ci fossero ancora motivazioni e spazi per un ulteriore tentativo. Collegamenti Wobbly svolge da anni una funzione difficilmente sostituibile nel magmatico panorama della pubblicistica di classe, sia per i temi peculiari che ha affron­tato (le esperienze autonome di classe, nel loro misurarsi con gli attacchi ed i processi di ristrutturazione capitalistici, la loro contraddittorietà, la loro crisi, le loro potenzialità), sia per la caratterizzazione, altrettanto peculiare, dei suoi lettori: dal movimento anarchico, all’area libertaria, a quella consiliari sta, per finire a quella marxista-critica. Allora perché non continuare cercando, appunto, di valorizzare quelli che sono stati, e che possono ancora essere, punti di forza? Se la rete “militante” che ha valorizzato, utilizzato, discusso e diffuso Collegamenti Wobbly si è ridotta ai minimi termini, perché non riproporsi con forza per ricostituirla, magari allargandola? Tanto più che oggi, in carenza di progettualità politica rivoluzionaria, in una fase tumultuosa di trasformazioni, nel parziale logoramento di schemi analitici e critici troppo spesso frettolosamente sostituiti da suggestioni improprie, si avverte con forza la necessità di ricostruire un punto di vista di classe a tutto campo. Questa ricostruzione passa anche, e non può fame a meno, attraverso la riflessione sulla prassi, le aporie e le contingenze di un movimento di opposizione sociale che, faticosamente, si sta delineando. Collegamenti Wobbly può diventare una palestra significativa per questo esercizio critico. Le referenze – per quanto riguarda il passato e per quel che ciò può significare – ci sono tutte.

Allora di nuovo Collegamenti Wobbly, con un collettivo redazionale parzialmente rinnovato; la redazione tecnica spostata da Torino a Genova; una veste grafica più essenziale e un programma minimo di uscire con due numeri nel ’98, per poi passare a tre – se ce ne saranno le condizioni – l’anno successivo. Per ora questo numero doppio, un po’ denso di materiali, ma che – dopo un lungo digiuno – speriamo venga apprezzato e utilizzato

 

Il collettivo redazionale