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Ricordando Guido Barroero (dieci anni dopo)

Dieci anni fa ci lasciava Guido Barroero, una delle colonne portanti di “Collegamenti”, amministratore della rivista, gestore del sito, studioso di valore, militante instancabile.

Qui un ricordo pubblicato su “Collegamenti”   (gennaio 2016)

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SCIOPERO GENERALE DEL 28 NOVEMBRE 2025: PROSPETTIVE E PROBLEMI

Riportiamo alcune riflessioni sul tema di Cosimo Scarinzi

La considerazione da cui partire è il fatto che NON siamo difronte al classico sciopero indetto dall’assieme o da parte dell’universo del sindacalismo di base ma a un’iniziativa che si colloca in un quadro, per molti versi, nuovo e a fronte di possibilità tutte da verificare.
Abbiamo infatti alle spalle lo sciopero del 3 ottobre che ha visto assieme nell’indizione e in piazza il sindacalismo di base e la CGIL e, prima, lo sciopero a sostegno della popolazione di Gaza del 22 settembre indetto da CUB, USB e da altri sindacati.
Una novità, non l’unica né la principale ma da tenere presente, di quanto è avvenuto tra settembre e ottobre è la dialettica fra sindacalismo di base e la CGIL.
A settembre, infatti, la CGIL aveva scelto di andare in solitaria indicendo uno sciopero il 19 che, a causa della legislazione sullo sciopero, era solo per le categorie del settore privato con l’effetto di determinare tensioni interne e di assistere dall’esterno a una mobilitazione di straordinaria e imprevista ampiezza il 22 settembre.
Preso atto della situazione, la stessa CGIL ha accettato un indizione unitaria dello sciopero del 3 ottobre indetto, di fronte al blocco della Global Sumud Flotilla, con CUB e USB e con la Confederazione Cobas che si era aggiunto nel frattempo, un’obiettiva novità.
Ovviamente, chi scrive per triste privilegio dell’età e dell’esperienza non si caratterizza per eccessivo stupore ed entusiasmo di fronte alle svolte a sinistra della CGIL, che spiega, come è già avvenuto in passato, col fatto che, di fronte a un governo di destra, CGIL e CISL si collocano su posizioni opposte e la CGIL indurisce la sua posizione mentre la CISL si prosterna con la UIL che oscilla fra le due. Quanto questa deriva sia contingente o strutturale lo verificheremo col tempo, per ora questo è un dato di fatto da cui prendere le mosse.

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Appunti sulla giornata di lotta del 22 settembre

Sulla giornata di mobilitazione del 22 settembre 2025 contro il genocidio a Gaza riportiamo queste riflessioni di Cosimo

Ritengo si debba partire da un dato quantitativo, più di 80 manifestazioni, alcune con decine di migliaia di partecipanti, altre con migliaia portano a una presenza in piazza in occasione dello sciopero di lunedì 22 settembre di centinaia di migliaia di persone.

Un dato ancora più significativo se si tiene conto del fatto che lo sciopero e l’assieme delle mobilitazioni sono stati costruiti in pochi giorni, che la CGIL ha organizzato come controfuoco uno sciopero e una serie di manifestazioni su temi simili per venerdì 19. Continued…

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Anche “Collegamenti ” alla BOAB Fiera del libro anarchico di Bologna, 5-7 settembre 2025

Ci saremo anche noi!

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ANARCOSINDALISMO IN GERMANIA (1892-1933)

Tra le recensioni pubblicate dall’ultimo numero di “Collegamenti per l’organizzazione diretta di classe” (n. 9/Primavera 2025) riportiamo questa scheda di Mauro De Agostini

È da poco uscito l’agile saggio di Hartmut Rübner “L’anarcosindacalismo in Germania. Affermazione, ascesa e declino (1892 – 1933), Malamente, p. 123, euro 15, che ripercorre vicende politiche e sindacali quasi sconosciute in Italia.

Durante il periodo delle leggi antisocialiste (1878-1890) il movimento sindacale tedesco si era dato una organizzazione decentrata per sfuggire alle persecuzioni. Dopo la fine della legislazione speciale una parte di organizzatori (i cosidetti “localisti”) si opposero al processo di centralizzazione sindacale sponsorizzato dal partito socialdemocratico (SPD). Questi contrasti obbligarono i “localisti” a riunirsi in una propria associazione nel 1897: la “Libera Unione dei sindacati tedeschi” (FvdG). Da rilevare che, in questa prima fase, la FvdG aveva un programma che ben poco si distingueva da quello socialdemocratico. Continued…

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Dietro le quinte della rivoluzione spagnola

Dal n. 9 di “Collegamenti per l’organizzazione diretta di classe” (Primavera 2025) una recensione di Diego Giachetti

Il libro di Paolo Bertetto, Morte dell’anarchico Durruti (Derive Approdi, Bologna 2024) nasce, per sua stessa ammissione, dalla combinazione tra una spy story e un romanzo storico. Vero e verosimile si uniscono in un lavoro di ricerca storica approfondita e circostanziata nella quale, accanto a personaggi inventati (ma possibili), si muovono quelli storici, riconoscibilissimi, ma rielaborati per sviscerare sentimenti, emozioni, paure e rovelli di coscienza, che l’arida analisi storica non sempre riesce a cogliere.

Nella guerra civile spagnola

Nel 1936 le formazioni di sinistra vincono le elezioni in Spagna. Una parte dell’esercito guidato dal generale Francisco Franco compie un colpo di stato e scatena la guerra civile. Il governo repubblicano è presieduto dal socialista Largo Caballero, il presidente della Repubblica, Azaña, è un autorevole politico della sinistra. In quel contesto le organizzazioni sindacali svolgono un ruolo essenziale. Organizzano il lavoro e la vita quotidiana, diventano il perno dello sviluppo delle attività sociali. Ogni sindacato costituisce milizie per la difesa della repubblica. Egualmente importante il ruolo dei partiti e dell’organizzazione anarchica. Le democrazie europee, guidate dalla Gran Bretagna, compresa la Francia del Fronte Popolare, si schierano per il non intervento, mentre Mussolini e Hitler inviano armi, navi, aerei e corpi di spedizioni in appoggio ai militari golpisti. L’Unione Sovietica invece interviene a difendere la Spagna repubblicana. Continued…

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Il “caso” del giovane Victor Serge

Dal n. 9 (primavera 2025) di Collegamenti per l’organizzazione diretta di classe riportiamo questa recensione di Diego Giachetti

Quella che ci sottopone Claudio Albertani è una ricerca approfondita e minuziosa sul giovane Victor Serge (Il giovane Victor Serge. Ribellione e anarchia (1890-1919), BFS Edizioni, Ghezzano (PI) 2024).

Il suo percorso formativo è opportunamente inserito nel contesto storico della crescita e diffusione, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, di correnti di pensiero anarchiche prive, com’è tipico di questo movimento, di un centro unico di direzione e di linea teorico-politica. Erano, e ancora lo sono, voci plurali che si esprimevano in una pubblicistica variegata, non ripetitiva, ma creativa, con analisi e interpretazioni della situazione sociale e del significato dell’essere anarchici in quel periodo.

Emerge la figura di un intellettuale impegnato nella lotta politica il cui pensiero non si combina con alcuna ortodossia precostituita. La sua vita si risolse in un consumarsi di rotture. Con gli anarchici prima, coi bolscevichi poi e infine con lo stesso Trotsky. Se una coerenza la si vuol proprio trovare, essa risiede nell’essere stato un ottimo scrittore, nella tragedia o nella vittoria della rivoluzione. Distintivo dei suoi romanzi è la messa in scena delle lotte sociali in modo non ideologico, mediante una pluralità di voci, atteggiamenti e punti di vista contrastanti. Romanzi che non trasmettono una linea politica e ancor meno occultano le contraddizioni della vita reale. Continued…

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Henri Simon e “Collegamenti”

Dal n. 9/Primavera 2025 di “Collegamenti per l’organizzazione diretta di classe” riportiamo questo contributo di Cosimo. La sezione su Henri Simon è completata dall’articolo di Gianni e Nicole “Quarant’anni di divergenze nella vicinanza” e dalla scheda che gli dedica il “Maitron. Dictionnaire biographique, mouvement ouvrier, mouvement social”

Per comprendere la relazione del milieu del quale facevo parte nei primi anni ’70 e in particolare la mia con Henri e con il gruppo di Échanges et mouvement, è opportuno fare una breve premessa sul mio/nostro approccio a questa relazione.

L’Italia in quegli anni vive una situazione per molti versi particolare. Dopo uno straordinario ciclo di lotte operaie soprattutto ma non solo nell’autunno del 1969 (1) il paese vive un decennio che, non a caso, è stato definito il “maggio rampante”, caratterizzato da una grande vivacità del movimento dei lavoratori e delle lavoratrici, da un massiccio movimento di occupazioni delle case, dalla radicalizzazione di settori sociali in precedenza poco vivaci.

In questo contesto si sviluppa una fitta rete di collettivi di fabbrica, di azienda, di territorio non riconducibile all’egemonia dei gruppi della cosiddetta nuova sinistra e della sinistra sindacale che comunque hanno una forte crescita e raccolgono settori di lavoratrici e lavoratori combattivi.

Sarà questo milieu quello che verrà definito “area dell’autonomia”, un universo non omogeneo politicamente ma che si caratterizza per una critica radicale all’apparato sindacale e agli stessi gruppi più istituzionali della nuova sinistra.

È all’interno dell’area dell’autonomia, un mondo dai confini non proprio precisi, che si trovarono a operare compagni e compagne spesso di formazione libertaria che, per un verso, non si riconoscevano nel tradizionale movimento anarchico percepito come ideologico e incapace di cogliere i caratteri nuovi e radicali delle lotte in corso e, per l’altro, nelle componenti neoleniniste presenti nella stessa area dell’autonomia. Continued…

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Henri Simon: Quarant’anni di divergenze nella vicinanza

Da “Collegamenti per l’organizzazione diretta di classe” n. 9/Primavera 2025 riportiamo questo contributo di Gianni e Nicole. La sezione è completata dalla scheda che gli dedica il “Dictionnaire biographique, mouvement ouvrier, mouvement social” e dall’articolo “Henri Simon e Collegamenti” di Cosimo Continued…

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Henri Simon: un riferimento importante

Henri Simon è stata una figura di rilievo del movimento operaio francese, “Collegamenti per l’organizzazione diretta di classe” si è ripetutamente confrontata con le sue elaborazioni teoriche e nel n. 9 (Primavera 2025) della rivista dedica ampio spazio alla sua figura e ai rapporti con lui. Di seguito riportiamo la scheda che gli dedica il “Dictionnaire biographique, mouvement ouvrier, mouvement social” (Maitron)

Completano la sezione gli articoli “Quarant’anni di divergenze nella vicinanza” di Gianni e Nicole e “Henri Simon e “Collegamenti” di Cosimo

 La scheda che gli dedica il “Maitron”, dizionario biografico del movimento operaio francese (1)

Nato il 25 novembre 1922 a Rozay-en-Brie (Seine et Marne); impiegato, giurista nelle assicurazioni sulla vita; militante della CGT, espulso intorno al 1954; membro di “Socialisme ou barbarie”; fu uno dei fondatori di “Informations Liaisons Ouvrières” e poi di “Informations et Correspondances Ouvrières”.

Henri Simon era figlio di Pourlier Claire, nata il 24 dicembre 1890 e morta nel 1969 a Parigi (VIIe), insegnante di scuola elementare, e di Simon Maxime, nato l’11 maggio 1884 e morto nel 1969 a Rozay-en-Brie (Seine-et-Marne), falegname e carpentiere. Il suo ambiente familiare fu una delle ragioni del suo successivo impegno sociale. Il nonno paterno era un libero pensatore, certamente un massone. Il padre era socialista; ricoprì incarichi di responsabilità in associazioni locali e fu per breve tempo vicesindaco nel 1946. Quanto alla madre, era molto attiva a livello locale, ma rifiutava qualsiasi fedeltà politica. Come militante “individuale”, era molto coinvolta in tutte le forme di solidarietà locale, sia personali che collettive, raccogliendo vestiti e cibo per il campo repubblicano spagnolo nel 1936-1939, ad esempio, o tenendo corsi di alfabetizzazione gratuiti per gli immigrati agricoli polacchi o olandesi.

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