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Henri Simon: un riferimento importante

Henri Simon è stata una figura di rilievo del movimento operaio francese, “Collegamenti per l’organizzazione diretta di classe” si è ripetutamente confrontata con le sue elaborazioni teoriche e nel n. 9 (Primavera 2025) della rivista dedica ampio spazio alla sua figura e ai rapporti con lui. Di seguito riportiamo la scheda che gli dedica il “Dictionnaire biographique, mouvement ouvrier, mouvement social” (Maitron)

Completano la sezione gli articoli “Quarant’anni di divergenze nella vicinanza” di Gianni e Nicole e “Henri Simon e “Collegamenti” di Cosimo

 La scheda che gli dedica il “Maitron”, dizionario biografico del movimento operaio francese (1)

Nato il 25 novembre 1922 a Rozay-en-Brie (Seine et Marne); impiegato, giurista nelle assicurazioni sulla vita; militante della CGT, espulso intorno al 1954; membro di “Socialisme ou barbarie”; fu uno dei fondatori di “Informations Liaisons Ouvrières” e poi di “Informations et Correspondances Ouvrières”.

Henri Simon era figlio di Pourlier Claire, nata il 24 dicembre 1890 e morta nel 1969 a Parigi (VIIe), insegnante di scuola elementare, e di Simon Maxime, nato l’11 maggio 1884 e morto nel 1969 a Rozay-en-Brie (Seine-et-Marne), falegname e carpentiere. Il suo ambiente familiare fu una delle ragioni del suo successivo impegno sociale. Il nonno paterno era un libero pensatore, certamente un massone. Il padre era socialista; ricoprì incarichi di responsabilità in associazioni locali e fu per breve tempo vicesindaco nel 1946. Quanto alla madre, era molto attiva a livello locale, ma rifiutava qualsiasi fedeltà politica. Come militante “individuale”, era molto coinvolta in tutte le forme di solidarietà locale, sia personali che collettive, raccogliendo vestiti e cibo per il campo repubblicano spagnolo nel 1936-1939, ad esempio, o tenendo corsi di alfabetizzazione gratuiti per gli immigrati agricoli polacchi o olandesi.

Henri Simon fa notare, tuttavia, “che nonostante tutto questo ambiente familiare, i cinque fratelli e sorelle della famiglia dovettero seguire la formazione cattolica completa, condizione necessaria perché mio padre potesse trovare lavoro, a causa della predominanza contadina, sottomessa alla Chiesa sul terreno economico e politico locale. Questa apparente contraddizione tra le opinioni dei miei genitori e la loro pratica, di cui ero ben consapevole all’epoca, ha certamente contribuito a formare la mia sensibilità politica e sociale”.

Henri Simon ha vissuto a Rozay-en-Brie dal 1922 al 1945, con un anno a Parigi (1939-1940), sei mesi nel Cantal (1940) e sei mesi nelle Alpi (1941), poi a Dammarie-Les-Lys (Seine et Marne) e Parigi dal 1945 al 1977. Infine, ha vissuto a Londra (Gran Bretagna) ed a Parigi dal 1977 al 1991, prima di tornare finalmente a Parigi (…). Dopo due matrimoni, è padre di quattro figli.
Dopo aver completato gli studi primari (dove ha ottenuto una licenza media al Cours complémentaire di Tournan-en-Brie) e gli studi di chimica, interrotti dalla malattia e dalla guerra, ha ripreso gli studi secondari per corrispondenza e ha ottenuto una maturità in lettere e matematica nel 1944. Sempre per corrispondenza, si laurea in legge (Parigi, Facoltà di legge, 1949), poi frequenta l’Ecole Nationale d’Assurance e, separatamente, studia l’inglese.

La carriera professionale di Henri Simon inizia come operaio in una “râperie” (la prima fase della fabbricazione dello zucchero di barbabietola) alla fine del 1939, prima di essere assunto come tecnico legale nelle assicurazioni sulla vita alle Assurances Générales de France (1945-1971). Nel 1972, dopo un anno di disoccupazione, torna a lavorare come paralegale presso Trapil, società semipubblica che gestisce gli oleodotti francesi (1972-1976). Dal 1977 fino al suo pensionamento, nel 1982, è rimasto disoccupato.
Contemporaneamente al suo impegno politico, Henri Simon si impegnò nella lotta sindacale. Dal 1945 fu segretario della sezione AGVIE della CGT, poi delegato sindacale nel consiglio d’azienda (1945-1953).

Nel 1947 rimase nella CGT, non per adesione alla “linea stalinista”, ma per reazione al modo in cui la scissione stava effettivamente avvenendo. Per assecondare gli “imperativi sovietici della guerra fredda”, la CGT diede “carta bianca alla militanza di base”, che consentiva non solo la ricostituzione delle sezioni, ma soprattutto un’ampia base attiva. Ma con la morte di Stalin, ai suoi occhi iniziò un’inversione di tendenza: “non era più guerra di classe, ma di nuovo collaborazione di classe di fatto, se non di forma”. Il suo rifiuto di accettarla portò alla sua espulsione dalla CGT e alla virtuale dissoluzione della sezione sindacale dell’AGVIE. Dopo l’espulsione dalla CGT, partecipò ad attività extra-sindacali, con l’animazione di un comitato di lotta aziendale (1955-1956) e un bollettino aziendale, che erano l’emanazione di un gruppo informale di opposizione ai tre sindacati principali e alle loro pratiche “clientelari” dal 1956 al 1971. Nel 1971 fu licenziato per “colpa grave” in seguito all’occupazione ed al sequestro del consiglio d’azienda [ndr: organismo paritario padrone-sindacato interno all’azienda] dell’AGF che, in seguito alle fusioni tra compagnie assicurative nazionalizzate, doveva decidere un’armonizzazione al ribasso degli statuti.

In Francia, la sua carriera di militante iniziò con la partecipazione a un gruppo di resistenza FFI a Rozay-en-Brie (1943-1944) e con l’impegno, nel 1944, nel Comitato di liberazione locale di Rozay, di cui fu segretario. Nel 1944-1945, nella stessa città, guidò un gruppo giovanile più o meno legato al Front National, allora dominato dal PCF, al quale era vicino, ma il PCF non gli chiese mai di aderire perché probabilmente lo considerava troppo indipendente. All’epoca, Henri Simon aveva già dei dubbi su cosa rappresentasse davvero l’URSS. Un giovane della sua età, che era stato trotskista, gli fece scoprire Socialisme ou Barbarie. Anche lui era un militante della sezione CGT delle Assurances Générales e non ebbe difficoltà a fargli adottare le sue idee sull’URSS. Nel 1953 aderì formalmente a Socialisme ou Barbarie, dove rimase fino al 1958.
Henri Simon spiega così il suo distacco: “SB, che prima del 1958 era un gruppo molto piccolo, era tuttavia diviso, oggetto solo di dibattiti teorici sulla concezione dell’organizzazione rivoluzionaria, un partito centralizzato o una federazione di gruppi autonomi. Al momento del colpo di Stato gollista del maggio-giugno 1958, l’afflusso di nuovi membri e l’idea diffusa che le reazioni operaie avrebbero richiesto un’organizzazione, fecero sì che la questione dell’organizzazione diventasse pratica: messi in minoranza, “gli oppositori al partito centralizzato vennero spinti verso la porta”.

Così, insieme a Claude Lefort, fondò l’ILO (Informations Liaisons Ouvrières), composto essenzialmente da professori e studenti che si impegnavano a creare e sostenere dei gruppi autonomi nelle aziende. Ma allo stesso tempo, dopo i tentativi falliti di riunire l’opposizione sindacale aziendale nel giugno del 1958, alla fine dello stesso anno si formò un Gruppo Inter-aziendale, composto interamente da lavoratori che si scambiavano le loro esperienze di lotta, collegato a ILO, ma mantenendo la propria autonomia rispetto a quella struttura.

La fine della guerra d’Algeria nel 1962 segnò la fine del gruppo ILO, anche se il Regroupement sopravvisse con il nome di ICO (Informations et Correspondances Ouvrières) tra il 1962 e il 1975. Durante questa “guerra sporca”, Henri Simon partecipò a numerose manifestazioni.

Durante gli eventi del maggio ’68, “il gruppo ICO si rifiutò di dare qualsiasi indicazione, se non quella di dire che ognuno, nel suo posto di lavoro, doveva fare tutto il possibile per garantire l’espressione più ampia possibile della base in tutte le decisioni. Questo è stato fatto, a volte in condizioni difficili, vista l’opposizione palese o nascosta dei sindacati, e non solo della CGT. Personalmente, ho seguito questa strada dove lavoravo (AGF). Ma non ero solo e l’influenza del gruppo di lotta informale crebbe notevolmente. Dopo lo sciopero, il rapporto di forza era tale che le relazioni tra sindacato e direzione non potevano più seguire il loro normale corso normativo. Da qui la necessità di porre fine alla minaccia di quasi 70 licenziamenti, che sono stati ridotti a due, me compreso”.

Durante i suoi soggiorni in Gran Bretagna tra il 1977 e il 1991, ha sviluppato contatti preesistenti con il gruppo britannico Solidarity (un gruppo vicino a Socialisme ou Barbarie), l’ambiente degli squat e alcune correnti anarchiche (Stuart Christie). Partecipa poi al London Workers Group e a un effimero gruppo comunista consiliare.

Dal 1975 in poi, pur riconoscendo i suoi legami con il comunismo consiliare, ma lasciando aperta la questione se questa forma di organizzazione rivoluzionaria e di società comunista sia ancora adeguata alle attuali strutture del capitalismo e alle modalità di organizzazione del lavoro, Henri Simon partecipò alle attività di Échanges e alla pubblicazione del suo bollettino. Pubblicò regolarmente il giornale gratuito di quattro pagine Dans le monde une classe en lutte e partecipò alle “Chroniques syndicales” su Radio libertaire. Henri Simon pubblicò numerosi articoli in varie riviste, ad esempio sugli scioperi del 1955 e sul consiglio del personale dell’AG Vie in Socialisme ou Barbarie n. 18 e n. 20, e rilasciò spesso interviste, come quella in Anti-Mythes n. 6 del dicembre 1974 intitolata “De la scission avec Socialisme ou Barbarie à la rupture avec ICO” (intervista a H. Simon).

Lettore appassionato della stampa internazionale del lavoro, è stato un attento analista dei movimenti sociali in tutto il mondo, in particolare nel mondo anglosassone.
Nel dicembre 2019, all’età di 97 anni, partecipava ancora a una manifestazione a Parigi contro il progetto di riforma delle pensioni del governo Macron.

[Ndr : Henri si è spento nel sonno, nella notte del 16 dicembre 2024, all’età di 102 anni.]

NOTA

Per citare questo articolo: https://maitron.fr/spip.php?article24556, notice SIMON Henri par Hugues Lenoir, version mise en ligne le 14 février 2009, dernière modification le 25 février 2022.

Posted in Movimento operaio, Storia.

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